TEMATICA: IL DIRITTO DI ESISTERE
La masseria delle allodole
Antonia Arslan
Rizzoli 2004 (disponibile Sistema Bibliotecario Pinerolese)
Questo libro racconta la storia vera della famiglia dell’autrice, vittima dell’eccidio degli Armeni che vivevano in Anatolia all’inizio del 900, in particolare l’eccidio perpetrato ad opera dei Nazionalisti Turchi nel 1915.
E’ la storia di una numerosa famiglia armena, che vive in una piccola città, molto unita anche se alcuni dei fratelli sono già andati via, un fratello medico vive ad Aleppo, uno in Italia. Nessuno di loro, né in Turchia né all’estero, ha la percezione di quanto sta accadendo e dei rischi che si profilano, anzi, il fratello che vive in Italia sta organizzando un viaggio in auto, con la moglie e i due figli, per andare a trovare la famiglia del fratello minore e gli altri parenti , per ritrovarsi tutti nella loro casa di campagna, la Masseria delle allodole.
Il viaggio non inizierà mai perchè proprio negli stessi giorni scoppia la prima guerra mondiale, in cui Italia e Turchia sono su fronti contrapposti.
La vicenda inizia con il massacro di tutti i componenti maschi della famiglia, proprio nella Masseria in cui si erano rifugiati pensando di essere al sicuro dalle prime aggressioni e uccisioni che stavano già avvenendo in città. Un gruppo di soldati turchi li raggiunge proprio lì, uccide brutalmente tutti gli uomini presenti, vecchi, adulti, ragazzini, imprigiona tutte le donne e i bambini superstiti, che insieme a tutti gli altri Armeni della cittadina vengono deportati.
Il piano per sterminare tutto il popolo armeno è molto semplice: da tutte le località in cui sono presenti, gli Armeni vengono presi a forza dalle loro case, depredati di tutti i loro averi, e incolonnati in lunghe carovane che, sotto la scorta di soldati armati, vengono indirizzate attraverso il deserto, senza cibo, né acqua, costretti a marce forzate estenuanti, senza nulla sapere della loro destinazione, sempre guardati a vista da uomini armati.
La mortalità durante queste marce forzate è altissima, non è neanche necessario ucciderli con le armi, solo casualmente si verifica qualche uccisione casuale, più per divertimento o per intimorire, perché ci pensano la fame, la denutrizione, gli stenti, le malattie, a sterminarli. La meta finale di questa marcia della morte attraverso le montagne desertiche è la costa dove ben pochi arriveranno vivi.
Della famiglia al centro della storia si salveranno soltanto i bambini più piccoli, perché alcuni dei domestici e delle persone di servizio di quando vivevano in città, venuti a conoscenza di quanto sta succedendo, cercano in tutti i modi di raggiungere la loro carovana e portare in salvo le donne e i bambini. Questo gruppetto eterogeneo che comprende un prete ortodosso, un mendicante, Nazim, una lamentatrice, Ismene, legato da affetto e riconoscenza per la famiglia con cui condividevano la vita in città, riuscirà in modo rocambolesco, corrompendo, grazie ai gioielli salvati nella casa della famiglia, alcune guardie, spie, appoggiandosi a comunità di mendicanti nomadi presenti in quelle aree, ad individuare la carovana in marcia, a prendere contatti con le sole donne rimaste vive, a rassicurarle e a portare fuori dal campo, una volta arrivate ad Aleppo, le uniche persone sopravvissute: la madre, e i tre bambini. Dopo un anno riusciranno a tornare in Italia, purtroppo la madre morirà durante il viaggio, devastata dalle sofferenze e dai traumi subiti, mentre i bambini verranno accolti dai parenti italiani, non senza difficoltà di inserimento e di accettazione.
L’eccidio degli Armeni è stato spesso trascurato, passato in secondo piano rispetto all’olocausto degli ebrei, ma questo, preceduto da un altro eccidio nel 1896, non ha nulla di diverso, purtroppo, e risponde alla stessa logica di volontà di eliminare completamente un gruppo, non importa quanto numeroso, di persone accomunate da una religione, una etnia, una cultura, una tradizione, che vengono ritenute inferiori, non degne di vivere, di occupare un territorio, volontà esercitata da chi si ritiene superiore, in questo caso i gruppi dei Nazionalisti Turchi.
Stessa spietatezza, crudeltà, sadismo : uccisioni sanguinarie, stupri delle donne, arbitrarietà nel decidere chi uccidere subito e chi lasciar fuggire, naturalmente in cambio di denaro.